Take Your Time di Francesca Leone. Una riflessione sul tempo.
Che cos’è il tempo? Se ci affidassimo al filosofo Martin Heidegger, comprenderemmo il tempo come una successione di istanti.
Se prendessimo poi una lente di ingrandimento per osservare il concetto di tempo negli esseri umani, ci accorgeremmo ciò che questo comporta: fascino ma deterioramento, abitudini ma novità, frenesia ma necessità di rallentare.
È negli spazi del Salone Verde di Venezia che l’artista romana Francesca Leone propone la sua interessante riflessione sul passare del tempo.
Gli ambienti sono studiati magistralmente con il fine di porre il visitatore in una prospettiva diversa da quella abituale che impone tutto e subito.
Procedendo da una stanza all’altra, lo spettatore è portato a soffermarsi sulle opere: “sguardo all’in sù” sono le parole d’ordine di questa mostra.
Cambia così la nostra prospettiva, il percorso porta volutamente le persone a perdersi, insieme nello spazio e nel tempo: le opere e gli spazi rapiscono totalmente l’attenzione.
Se per lo spettatore il tempo si ferma, le opere raccontano invece tutta un’altra storia: i materiali portano i segni dell’usura del tempo.
L’artista ha scelto accuratamente dei pannelli di lamiera in base al grado di logoramento, a cui poi ha dato colore tramite l’ossidazione e le tinture, dando così vita a delle eleganti danze cromatiche.
Sul soffitto della prima stanza, in una grande grata si vedono incastrate carte, mozziconi di sigaretta, chewing gum già masticate, sporcizia. Presi ad osservare questo spazio sotto-sopra non ci si accorge di essere noi stessi parte dell’opera: una parete della stanza è in realtà una vetrina.
Proseguendo, la lamiera, materiale duro e tagliente, viene utilizzata prima per rappresentare petalo dopo petalo dei graziosi e maestosi fiori, mentre assume poi la forma di enormi stalattiti, e poi ancora di drappeggi che portano su di sé i segni dell’usura: sono segni di memoria, quasi a rappresentare un manifesto.
Infine, l’istallazione più rappresentativa: un labirinto di lamiera forata, in cui evidente è il richiamo al celebre artista Lucio Fontana. Se inizialmente spaventa il buio di questa spirale, procedendo, le fonti di luce aumentano sempre di più fino ad arrivare a vedere finalmente il cielo.
Si palesa così l’importanza dell’attesa.