“Rivoluzione Vedova” al Museo M9 di Mestre. Una nuova esperienza espositiva
Con il prossimo 5 maggio si aprirà al museo M9 – Museo del ‘900 di Mestre (Venezia) un percorso inedito per l’istituzione, esponendo opere di arte contemporanea con la mostra Rivoluzione Vedova. L’M9, un museo incentrato sulla narrazione della storia del Novecento comunicata interamente attraverso mezzi digitali, si apre con questa mostra ad un nuovo medium comunicativo e di analisi. Ideato e progettato dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, con la curatela dell’ex direttrice dei Musei Civici di Venezia Gabriella Belli e allestimento dello Studio Alvisi Kirimoto, il percorso intende esplorare e interpretare la storia sociale, culturale, politica ed economica attraverso la produzione di Emilio Vedova, uno dei grandi attori della scena artistica italiana del Novecento, in linea con quanto dichiarato dallo statuto del Museo.
L’esposizione, visitabile fino al 26 novembre 2023, avvia un ciclo di mostre biennali dedicate a protagonisti della storia dell’arte che hanno rivoluzionato e cambiato regole e canoni del mondo artistico con contributi originali e innovativi, dimostrandosi attivi anche per il loro impegno civile.
Emilio Vedova è stato scelto come il primo fra questi, testimone e interprete di grande attualità attraverso tutta la sua opera, tra segni nervosi ed elementi materici, rappresentando l’arte Informale italiana. Libero e dissidente, si contraddistingue per non sottrarsi alla militanza e ai temi politici, diventando partigiano durante la guerra e, in seguito, aderendo alle proteste sessantottine del movimento studentesco. Le tensioni sociali, quindi, si trasferiscono nelle sue opere, in una continua ricerca di forza innovatrice e nuovi obiettivi da raggiungere. Durante la sua carriera partecipa alle più importanti esposizioni artistiche, tra cui La Biennale di Venezia e Documenta Kassel.
Tra i lavori selezionati per la mostra troveranno spazio alcune opere che rispecchiano la storia dell’arte italiana del Novecento, caratterizzate dal forte legame con episodi cruciali avvenuti durante il periodo di attività dell’artista, come Diario partigiano, Diario di Corea, Praga 1968, Chi brucia un libro brucia un uomo, oltre al grande ciclo …in continuum, compenetrazioni/traslati ’87/’88 e i sette plurimi dell’Absurdes Berliner Tagebuch ’64.