Residenza d’Artista : Viadellafucina16
Il 2020 è stato l’anno del caos, della paura e del malcontento generale. Ci si è ritrovati a vivere e ad affrontare una guerra, quella contro il Covid, che forse nessuno si sarebbe mai aspettato.
Il mondo dell’arte e le sue iniziative hanno subito una forte battuta d’arresto ma non si sono di certo arresi.
È risaputo, infatti, come l’arte sia un fenomeno sociale e come questo rappresenta la sua più grande forza. Gli artisti, a maggior ragione, hanno necessità di confrontarsi e di conoscere la collettività in cui operano ed è esattamente da questo bisogno che ha preso vita la così detta residenza d’artista. È facile intuire di che cosa si tratti: gli artisti sono invitati a risiedere per un determinato periodo di tempo in luoghi dove poter sviluppare liberamente la loro arte, qualche volta ispirati anche dalle storie degli inquilini che li abitano.
Questo è quello che è successo in Via della Fucina 16 ( Torino) con il Programma di Residenza 2020.
Quest’ultimo si inserisce esattamente nell’ottica di rigenerazione e rinascita che vede l’arte come suo cardine e ne esalta quest’intrinseco valore sociale.
Il programma nasce a Torino già nel Gennaio 2016, più precisamente nel quartiere di Porta Palazzo, da un’idea dell’artist-run-organization Kaninchenhaus e del duo Coniglioviola.
Un condominio con più di duecento inquilini, tutti di nazionalità diverse, è stato scelto come “casa” per le opere di diversi artisti, da quelli meno conosciuti fino ad arrivare a nomi noti come Michelangelo Pistoletto e Giorgio Griffa, che hanno così animato gli spazi comuni dello stabile.
L’arte è diventata vera propria vicina di casa di tutti gli inquilini del palazzo e, al tempo stesso, della cittadinanza che era invitata a visitare l’esposizione.
L’obiettivo? Trasformare il condominio in un museo i cui principali valori fossero però l’innovazione, l’integrazione sociale e la riqualificazione dell’edificio. Missione compiuta.
Il successo è stato evidente, il SIAE e MiBact hanno deciso di appoggiare l’iniziativa e nel 2020 si è aperta la quarta edizione che, seppur con le restrizioni dovute al distanziamento sociale e a tutte le implicazioni della zona rossa, ha confermato la popolarità della rassegna.
Gli artisti coinvolti – Raffaele Cirianni, Daniele Costa, Genuardi Ruta, Simona Anna Gentile, Diego Miguel Mirabella, Matteo Vettorello, Francesca Arri, collettivo SezioneAurora – si sono prestati e reinventati creando, ad esempio, opere con materiali ottenuti da un programma di baratto ( mele in cambio di tessuti).
In quattro anni è nato così un format di successo che ha le sue radici nella collettività.
Il Programma di Residenza 2020 – condominio museo è la prova che l’arte può essere strumento di unione e trasformazione in meglio della società.
Dostoevskij riteneva che la bellezza (e quindi l’arte) avrebbe salvato il mondo. Chi oserebbe mai contraddirlo.