“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”
#MercoledìFilosofico #22
Gustave Courbet trae profonda ispirazione dalle sue esperienze sulle coste della Normandia: nei suoi numerosi soggiorni tra Le Havre ed Étretat, si originano infatti i dipinti accomunati dal motivo dell’onda, precursori delle “serie impressioniste”.
Le marine di Courbet non sono pacifici ritratti di un paesaggio marittimo, quanto memorie della potenza del modo ondoso e dell’oceano in tempesta, che incessantemente si anima e si muove.
Nelle sue tele di dimensioni contenute riesce comunque a esprimere perfettamente l’immensità della distesa d’acqua in tempesta e del cielo che la corona, con vigorose pennellate a rappresentare la forza instancabile della natura.
Ogni pennellata rende indispensabile ognuna delle onde raffigurate, senza la quale l’opera non sortirebbe lo stesso effetto: ha lo stesso senso e la stessa utilità di ogni goccia che compone quell’oceano.
La forza non è nel singolo ma nell’insieme, e questa potenza diventa in Courbet metafora della lotta che coinvolge la vita stessa non tanto nel senso negativo della distruzione, quanto in quello positivo di una creazione e un rinnovamento sempre nuovi