Parigi chiama. Il mondo dell’arte risponde. È la “Ville Lumière” la nuova capitale europea dell’arte contemporanea?
Non c’è alcun dubbio che i requisiti li abbia tutti.
E’ sufficiente sfogliare i magazine del settore degli ultimi mesi per comprendere che Parigi si sta configurando come il nuovo centro nevralgico per il sistema dell’arte contemporanea europea.
Non ci è voluto molto perché, pur nell’incertezza del pieno dell’era pandemica, moltissime gallerie con sede a Londra decidessero di aprire subito anche uno spazio oltremanica. E’ il caso di White Cube, Galleria Tornabuoni e David Zwirner, per esempio, che già a inizio del 2021 avevano reagito al caos del post‐Brexit con l’investimento in una delle città più strategiche in termini di compravendita d’arte e visibilità internazionale. Si unisce a questo elenco eccellente anche Galleria Continua che, a pochi passi dal Centre Pompidou, ha aperto nel medesimo periodo un edificio di 800 mq completamente dedicato alla sperimentazione con lo sguardo puntato alla città di Parigi. Dotato anche di un caffè, uno store e di una sala per talk ed eventi pubblici, l’obiettivo non è quello di avere a disposizione uno spazio asettico ma di attirare la partecipazione attiva di cittadini e visitatori che possono “vivere” e frequentare un luogo di ritrovo inclusivo e accogliente.
A ciò si aggiunga l’apertura trionfale, a metà del 2021, della Bourse de Commerce con un’opera di restauro colossale dell’archistar Tadao Ando a favore di François Pinault che ha scelto questo monumento della storia parigina per far dialogare parte della sua collezione di opere d’arte con interventi site‐specific e produzioni ex novo.
Cosa ci può essere di più convincente? Forse la decisione di Art Basel, la regina delle fiere d’arte moderna e contemporanea, di inaugurare una nuova fiera proprio a Parigi a ottobre 2022…Il comunicato non cita espressamente una succursale che segua gli storici appuntamenti di Basilea, Miami Beach e Hong Kong, ma sottolinea lo studio di un’identità peculiare per la futura fiera nella “ville lumière”.
Un punto in più per Parigi, ça va sans dire.