“Ogni persona che incontri è migliore di te in qualcosa. In quella cosa, impara”
#MercoledìFilosofico #9
“Ogni persona che incontri è migliore di te in qualcosa. In quella cosa, impara”
L’inquieto Van Gogh e il razionale Gauguin: la storia di un rapporto artistico e personale a dir poco complesso, che non si può definire semplicemente come un’amicizia personale o una relazione artistica.
Si conoscono nel 1886 a Parigi, e da qui nasce il sogno di Van Gogh di creare una sorta di scuola- comunità di artisti, tanto da affittare delle stanze nella piccola cittadine provenzale di Arles, in quell’edificio diventato noto come “Casa Gialla”.
Consapevole di non poter essere lui la guida di questa iniziativa, rivolge l’invito al collega Gauguin, che dopo numerosi inviti e la pressione aggiuntiva di Theo Van Gogh, si reca in Provenza portando con sé un non così grande entusiasmo.
Tuttavia i due artisti riescono a trovare un punto di incontro, assumendo le posizioni di un allievo (Van Gogh) e un maestro, una guida (Gauguin). Ma la comunanza di ideali non è sufficiente a coprire le divergenze che emergono tra i due, che sfociano nella nevrosi che si avvicina alla pazzia per il primo e per il forte desiderio di andarsene da parte del secondo, che alla fine si realizza quasi per esasperazione.
Tuttavia le settimane trascorse insieme li hanno profondamente influenzati: in quel periodo Van Gogh sarà estremamente prolifico nella sua produzione, ispirato dalla presenza di quello che considerava uno dei geni della pittura contemporanea. A sua volta la creatività di Gauguin risentita di questa esperienza, nonostante l’impossibilità di realizzare una collaborazione artistica duratura nel tempo.
Nel positivo e nel negativo, questa è la storia di due artisti che vivono similmente le necessità di cambiamento del contesto artistico in cui vivono, che pur non riuscendo a costruire un epilogo felice per la loro relazione ne traggono tutto ciò che è possibile.