Małgorzata Mirga-Tas: la prima artista Rom protagonista di un padiglione della Biennale Arte 2022
Małgorzata Mirga-Tas è un’artista e attivista polacco-romena, scelta quest’anno per rappresentare il padiglione della Polonia nella Biennale Arte 2022. È lei la prima artista appartenente alla cultura rom che sia mai stata designata per essere la protagonista di un Padiglione nazionale.
“Reincantare il mondo” è il titolo della sua esposizione, ispirato al libro di Silvia Federici “Re-enchanting the World: Feminism and the Politics of the Commons” in cui l’autrice propone un modo per risanare il mondo e ristabilire un’idea di comunità genuina.
L’artista polacca copre così le quattro mura del padiglione con dodici grandi patchwork riccamente decorati, che raccontano la storia di un viaggio e di una cultura: racconta l’universo del popolo Rom.
Mirga-Tas suddivide le pareti in tre fasce orizzontali, per raccontare tre differenti storie. La fascia inferiore rappresenta la vita quotidiana degli insediamenti rom in Polonia, tra cui troviamo anche la narrazione della vita nella città natale dell’artista.
La fascia centrale invece ritrae donne che hanno lasciato il segno nella sua vita, richiamando anche lo studio degli astri, pilastro importante per la cultura Rom.
Infine, la fascia più alta: la storia dell’esodo del suo popolo e l’arrivo in Europa.
L’intento di questo racconto, compiuto attraverso paillettes, tessuti e perline cuciti magistralmente insieme, è quello di mostrare la storia di questa minoranza e di inserire le rappresentazioni di questa cultura nella storia dell’arte.
Già nel 2007, nella 52esima edizione della Biennale Arte di Venezia, venne incluso per la prima volta il Padiglione Rom, Paradise Lost, cercando così di rompere il silenzio e di andare oltre gli sterili stereotipi che avvolgono questa etnia.
Purtroppo però, questa esposizione non ebbe alcun seguito e non fu più riproposta nelle successive edizioni, fino a quest’anno.
La Biennale Arte di Venezia è un momento culturale fondamentale: da un padiglione all’altro e da una stanza all’altra i visitatori hanno la possibilità di esplorare le culture più differenti tramite i variegati modi di espressione che l’arte fornisce.
È da lodare quindi la scommessa fatta dai due curatori del Padiglione Polonia Wojciech Szymański e Joanna Warsza: hanno contribuito a rendere la Biennale terreno fertile per nuove conoscenze e nuovi pensieri.