Leone d’oro al padiglione del Brasile alla Biennale Architettura 2023
Leone d’oro per la miglior partecipazione nazionale alla 18. Biennale di Architettura di Venezia va a “Terra (Earth)”, presentato al padiglione del Brasile dai curatori Gabriela de Matos e Paulo Tavares. Il progetto presenta un’esplorazione su come il passato può informare il futuro, con una rilettura delle rappresentazioni dell’identità nazionale e della popolazione indigena e nera.
L’installazione prende in considerazione la terra sia come elemento poetico sia come elemento concreto nello spazio espositivo, per plasmare la nostra comprensione del patrimonio e dell’identità. Mettendo il pubblico in contatto diretto con la tradizione dei territori indigeni, delle abitazioni di Quilombola e delle cerimonie di candomblé, l’intero padiglione è stato riempito a simboleggiar il suolo, fertilizzante e territorio. Il legame tra antropico e naturale viene presentato in forme di design contemporaneo, con un continuo rimando alle pratiche ancestrali degli indigeni afro-brasiliani. La terra richiama anche aspetti estremamente materiali della vita brasiliana, come l’appartenenza, la fattoria, la coltivazione, la famiglia, comprendendo però un’accezione più ampia e cosmica del pianeta.
Il padiglione viene suddiviso in due parti: la prima galleria, denominata Decolonizzare il canone, mette in discussione l’immaginario che circonda la capitale Brasilia, costruita “in mezzo al nulla”, ma che nasconde la diaspora forzata ai margini degli abitanti indigeni e Quilombola. La seconda galleria accoglie la proiezione del video di Ayrson Heraclito “The Shaking of the Casa da Torre” e “The Shaking of the Maison des Esclaves in Gorée”, del 2015. Questa parte dell’installazione è stata intitolata dai curatori con il titolo “Luoghi di origine, archeologie del futuro”, riallacciandosi in modo concreto con il tema e il titolo della Biennale, “The laboratory of the future”.
Gabriela de Matos, architetta e urbanista afro-brasiliana, con il suo lavoro promuove la cultura architettonica e urbana del suo paese d’origine dal punto di vista della razza e del genere. L’architetto, ricercatore e scrittore Paulo Tavares, attraverso più media e mezzi, si concentra sulla giustizia ambientale e sulle contro-narrazioni in architettura.