La nuova iniziativa del Ministero della Cultura: 100 opere tornano a casa
La conferenza stampa dell’11 dicembre ha dato ufficialmente inizio alla nuova campagna a cura del MiC (Ministero della Cultura) in collaborazione con Rai Documentari, dal nome “100 opere tornano a casa” che si pone l’obiettivo di valorizzare le opere d’arte che si trovano nei depositi museali, luoghi purtroppo inaccessibili al pubblico.
Questo progetto vede come protagonisti quattordici musei statali italiani come la Galleria degli Uffizi, la Pinacoteca di Brera, i Musei Reali di Torino, e prende in considerazione opere confluite nel tempo nei loro depositi: l’intento è quello di riportare le opere in quelli che sono i loro luoghi d’origine.
Oltre al “ritorno a casa”, i criteri secondo i quali sono stata selezionate le opere riguardano anche l’integrazione con il patrimonio museale del museo in cui verranno ospitate, a maggior ragione dando vita a nuovi rapporti e dialoghi con le collezioni esistenti.
Un esempio è “Madonna con il bambino in gloria e i santi Giovanni Battista e Francesco (1560 ca.), opera di Federico Barocci presente dal 1811 alla Pinacoteca di Brera ma proveniente dalla Chiesa di San Giovanni Battista dei Cappuccini a Fossombrone (PU) e che proprio per questo motivo, sarà esposta alla Galleria Nazionale delle Marche.
Un altro caso è l’opera di Annibale Strata, “Allegoria di Trieste e dell’Istria (1861)” che grazie a questo progetto verrà restaurata. In precedenza esposta nei Musei Reali di Torino, verrà data in prestito al Castello di Miramare di Trieste: originariamente infatti, i triestini donarono quest’opera nel 1861 a Vittorio Emanuele II in occasione dell’avvicinamento con l’Italia.
Inoltre, a questo progetto si affianca la collaborazione con Rai Documentari: per far conoscere al grande pubblico questa iniziativa, verrà prodotta una serie di episodi documentaristici, dove i musei e gli operatori coinvolti racconteranno la storia delle opere in questione, dal restauro al trasferimento.
Il ministro Franceschini, convinto promotore dell’iniziativa, crede fermamente che questo sia solo l’inizio di un luogo progetto che, anche grazie al supporto della digitalizzazione, porterà nuova luce su istituzioni, artisti, opere minori e finora non così noti per il pubblico.