Jon Foreman: lo scultore delle coste del Pembrokeshire
Che cos’è la Land Art? Una forma d’arte contemporanea sorta tra il ‘67 e il ‘68 negli USA che consiste nell’intervento dell’artista sull’ambiente circostante, rendendo egli stesso parte dell’opera d’arte. Queste realizzazioni spingono a una presa di coscienza su un argomento tanto urgente nei dibattiti: la questione ambientale.
Una forma artistica che reagisce alle spesso statiche atmosfere museali, uscendo così dalla tradizione degli spazi espositivi e del modo di concepire l’opera d’arte.
Lo scrittore e curatore John Beardsley, nel 1984, la definì come “una forma integrata di scultura come paesaggio e di paesaggio come scultura in cui il contesto con le sue mutevoli condizioni assume valore di soggetto principe nella formazione e nella percezione dell’opera”.
Se si parla di Land Art contemporanea, una menzione d’onore deve essere fatta all’artista Jon Foreman. Egli, infatti, tramite l’uso di materiali naturali con forme, colori e dimensioni diverse, realizza incredibili sculture.
Fin dalla sua giovinezza, la spiaggia delle coste del Pembrokeshire, in Galles, è stata la sua tela e la sabbia, i sassi e le conchiglie i suoi strumenti. Interviene così sul paesaggio, anzi, lo scolpisce, tanto che egli stesso definisce e intitola il suo progetto artistico “Sculpt the World”.
Tra le affascinanti composizioni di Foreman si possono ammirare opere dalle dimensioni più disparate, da poche decine di centimetri ad addirittura opere di 100 metri di diametro: in questo caso la magia potrà essere veramente colta dall’alto.
Jon Foreman sperimenta la materia, ricerca i colori, studia gli effetti di luce ed ombre non soltanto sulla costa, ma anche in altri ambienti: gli unici materiali che utilizza però sono sempre quelli trovati in loco. Nei boschi usa foglie, rametti e rocce, mentre negli spazi abbandonati utilizza vetri rotti, detriti o cenere.
Nelle sculture dell’artista, c’è una figura che ricorre con maggior continuità: il cerchio. Molte sono le letture simboliche che possono essere fatte, dalla forma del pianeta terra ai mandala, al concetto dell’eterno ritorno: quest’ultimo è particolarmente interessante, perchè richiama la fugacità specifica di questa forma artistica.
L’artista, a tal proposito, afferma: “Per fare un esempio, queste creazioni in pietra sono realizzate a pochi metri da dove le ho raccolte. Poi arriva la marea e le riporta al punto di partenza. In questo modo la mia arte si inserisce nel ciclo ecologico della natura”.
Un’arte effimera e fugace, che spesso viene vista dagli artisti non solo come mezzo di espressione ma come una sorta di terapia: la Land Art è un modo di fuggire dallo stress e dall’irrequietezza della vita quotidiana.
Ed è proprio la natura passeggera di questa forma d’arte a renderla speciale, affascinante ed educativa: ci insegna l’importanza del momento.