Intervista allo street artist Endless
Negli ultimi giorni il suo nome è stato sulla bocca, e nei titoli degli articoli, di tutti: per il suo Autoritratto, con cui Endless ha segnato un’epocale punto di svolta per gli Uffizi, che abbracciano l’eredità di mecenati della contemporaneità accogliendo la prima opera di street art delle loro collezioni; ma anche per il suo intervento realizzato a Cortina d’Ampezzo in occasione dei Campionati del Mondo di Sci Alpino 2021.
Grazie al nostro rapporto con la galleria Cris Contini Contemporary (Londra – Porto Montenegro) che lo rappresenta, abbiamo avuto il piacere di conoscere meglio l’artista in un excursus sulla sua produzione e, in particolare, sui suoi interventi tutti italiani.
SpeakART: Hai messo piede nel mondo dell’arte realizzando opere di street art per le strade di Londra, parallelamente nel corso degli anni ti sei dedicato anche a opere su commissione (es. Liberty London, OXO Tower): come si relazionano queste due strade della tua produzione?
Endless: Ho iniziato a mostrare il mio lavoro per strada, perché mi piaceva la libertà di espressione e il modo in cui mi ha permesso di raggiungere un pubblico più ampio. A sua volta, questo ha portato a mostre, commissioni e lavori commerciali, poichè l’opera d’arte è stata notata dalle persone giuste. Il mio obiettivo non è mai stato quello di essere un artista di strada, o di attenermi ad un genere, ma piuttosto di portare le mie idee nel mondo.
SpeakART: Cosa significa per uno street artist avere un rapporto stabile con una galleria?
Endless: Per progredire e crescere come artista, è importante lavorare con una galleria, in modo da poter raggiungere il pubblico giusto e dare all’opera un contesto diverso. Quando l’arte è per strada, la gente si riferisce ad essa come street-art/graffiti – mentre un pezzo che è appeso su un muro di galleria è semplicemente ‘arte’. Preferisco essere riconosciuto come artista, piuttosto che come artista di strada e lavorare con una galleria è il modo migliore per fare passi avanti nel mondo dell’arte e guadagnare credibilità.
SpeakART: L’omaggio a immagini e simboli riconoscibili, tratti dal mondo dei brand e delle celebrità, ti rende un interprete del nostro tempo e della nostra società: si tratta di una scelta più descrittiva o più critica?
Endless: uso i marchi e i loghi come commento alla cultura moderna e mai come una critica. Prendo semplicemente quello che vedo nel mondo e lo riconfiguro, per dare un senso, ma non in modo negativo. Lo spettatore è aperto a interpretare l’opera come meglio crede.
SpeakART: C’è un messaggio comune alle tue opere che vuoi comunicare, una riflessione che vuoi suscitare nello spettatore che vi si trova di fronte?
Endless: Tutti i miei commenti di lavoro sul modo in cui gli esseri umani moderni comunicano all’interno del loro ambiente e l’influenza dei media ha sulle nostre vite. Il mio lavoro ha spesso aspetti comici e simboli riconoscibili, che tendono a catturare l’attenzione dello spettatore e attirarli. Possono scegliere di cercare un significato più profondo, ma non sono obbligati a farlo.
SpeakART: Nel 2019 hai realizzato il primo intervento murale a Cortina, The Kingdom of the Fanes: sei riuscito a rendere contemporanea la leggenda ladina a cui è ispirato. Ci racconti come?
Endless: Gran parte del mio lavoro presenta le icone del mondo della moda come Kate Moss, Naomi Campbell, Karl Lagerfeld ecc… In questo lavoro, ho usato Kate Moss per raccontare la storia della Regina delle Dolomiti, dando un tocco moderno alla storia tradizionale, ma senza compromettere il mio stile artistico. L’estetica del lavoro sembra adattarsi bene con l’ambiente di montagna.
SpeakART: L’opera rientrava nell’ambito di un workshop sulla street art come come forma d’arte in cui era coinvolto anche il Liceo Artistico Statale: cosa hai voluto comunicare agli studenti con cui hai avuto la possibilità di rapportarti? Cosa pensi si siano portati a casa da questa esperienza?
Endless: Penso che sia importante mostrare agli studenti i modi in cui l’arte può diventare una carriera, nonostante le difficoltà che si possono affrontare nel tentativo di farlo. Spero che gli studenti siano stati ispirati a guardare all’arte in modo positivo e inclusivo e che abbiano portato a casa il messaggio che chiunque può diventare un artista se si impegna e si spinge oltre i confini.
SpeakART: Nel 2021 torni a Cortina per un nuovo intervento, Powder to the people: ci vuoi raccontare qualcosa a riguardo?
Endless: Quest’anno mi è stato chiesto di tornare a Cortina, per realizzare un murale in occasione dei Campionati del Mondo di Sci Alpino 2021. Il pezzo che ho creato rivela una copertina di una rivista, ispirata alla copertina di una rivista degli anni ’50, con una sciatrice. Il murale si lega con le mie recenti opere in stile magazine, dove rivelo una giustapposizione di veri e propri titoli dei media degli ultimi tempi, ma in questo caso, ho creato titoli umoristici con giochi di parole sugli sci e relativi ai prossimi eventi a Cortina. Il soggetto principale del dipinto è ornato in una stampa che ho creato utilizzando il mio logo, ma si riferisce anche ai miei commenti sul culto del marchio nel mondo moderno. È bello mostrare il mio lavoro su larga scala e in un’ottima posizione, sono sempre felice di visitare Cortina!
SpeakART: Cosa ne pensi del fatto che il tuo lavoro sia stato aggiunto a una collezione così prestigiosa come quella degli Uffizi? Sei rimasto sorpreso che questo genere sia stato richiesto?
Endless: È un grande onore essere incluso in una collezione così storica. È importante che opere d’arte di generi moderni siano esposte in collezioni prestigiose, in modo che possano essere registrate come parte della storia. Quando ho scoperto che la mia opera d’arte era stata richiesta, sono stato inizialmente sorpreso e curioso di come si sarebbe potuta inserire in una tale collezione. Ma una volta capiti i progetti di Eike Schmidt per ringiovanire la sezione di autoritratto della Galleria, ho capito che sarebbe stato il connubio perfetto, pur rompendo lo stampo dei preconcetti e muovendosi verso il futuro.