Il futuro dell’arte digitale al MNAD di Milano
Nel febbraio 2026 a Milano, con l’inaugurazione delle Olimpiadi invernali che coinvolgeranno il capoluogo lombardo e Cortina, aprirà il primo museo pubblico al mondo dedicato all’Arte digitale, con una collezione che comprenderà il periodo a partire dal 2000 fino ad oggi.
Il museo si svilupperà nei locali dell’ex Albergo Diurno Venezia, spazio sotterraneo in stile liberty che si estende sotto piazza Oberdan, a Porta Venezia. Forte il dialogo con MEET, Centro Internazionale di Cultura Digitale voluto da Fondazione Cariplo, che ha aperto le sue porte a fine ottobre 2020 nell’ex Spazio Oberdan di Milano.
Nonostante l’attesa per l’apertura della sede ufficiale, il museo e il suo team, capeggiato da Ilaria Bonacossa (ex direttrice di Artissima) sono già al lavoro con diversi progetti: già lo scorso giugno è stato organizzato un convegno europeo dal titolo “The new Atlas of Digital Art”, che verrà replicato quest’anno dal 22 al 26 giugno per fare il punto sulle nuove realtà internazionali nel campo dell’arte digitale. Molte sono anche le collaborazioni importanti, tra cui si possono annomare quella con il MaXXI di Roma, con le Our di Torino e con il Meet-Digital Culture Center di Milano.
Questi eventi antecedenti all’inaugurazione della sede portano l’istituzione ad “agire come un batterio, per testare il lavoro del museo su più fronti” ha dichiarato Bonacossa. Promosso dall’ex Ministro della Cultura Dario Franceschini, “Il Museo sarà dedicato alla produzione e presentazione di contenuti digitali, svolgendo un ruolo strategico nello scenario culturale contemporaneo, sempre più digitalizzato, connesso e globalizzato”.
Grandi i quesiti sulla conservazione delle opere che verranno esposte nelle sale del museo: esistono già dei protocolli a riguardo, in continua evoluzione, con la necessità di creare figure lavorative nuove capaci di affrontare il problema a breve e a lungo termine. La collezione sarà visibile attraverso monitor, iPad, visori 3D, creando esperienze immersive per i visitatori che, assieme a spettacoli, workshop e residenze, faranno del MNAD il polo d’avanguardia per la ricerca in campo artistico-digitale.