I murales di Shasmia Hassani come messaggio di speranza
In un mondo in cui la cultura e l’arte possono essere influenzate dalle dinamiche geopolitiche e sociali, poche realtà incapsulano questa relazione comel’Afghanistan. Il paese ha una ricca storia culturale che si estende su molti secoli, ma che è stata messa a dura prova durante il recente conflitto armato. Tuttavia, nonostante le difficoltà, l’arte e la cultura afghane hanno continuato a prosperare e ad evolversi, grazie a talentosi artisti che hanno saputo far emergere la loro voce in un ambiente ostile e spesso pericoloso.
Una testimone è Shamsia Hassani, artista contemporanea di origine afghana nata nel 1988 a Tehran (Iran), ma che trascorre gran parte della sua vita a Kabul, dove attualmente vive e lavora come professoressa di scultura all’Università di Kabul.
Hassani è nota soprattutto per la sua arte urbana, in particolare per i suoi murales che realizza utilizzando la tecnica dello stencil e la pittura spray. I suoi lavori sono spesso caratterizzati da figure femminili che rappresentano il potere e la forza delle donne afghane, affrontando la lotta per un cambiamento sociale e culturale nel suo paese che è centrale nella sua arte.
Uno dei lavori più famosi di Hassani è “Birds of No Nation”: una serie di murales raffiguranti una figura femminile con un abito tradizionale afghano immersa in uno spazio urbano, all’interno del quale si sposta con una tastiera in mano. Le immagini danno l’idea di una donna in continuo movimento, che guarda da spettatrice il paesaggio circostante. Da un lato il suono della musica potrebbe essere come un richiamo di speranza o di aiuto, ma comunque di presenza, per dire: “esisto!”; dall’altro, l’espressione triste del suo volto è un chiaro riferimento alla condizione degli afghani sotto il regime dei talebani.
Hassani dichiara che i “Birds of no nation” sono “gli afghani che migrano verso altri paesi e non hanno più una nazionalità, che vengono dal nulla”. La sua arte è il modo in cui cerca di esprimere la sua esperienza personale come donna afghana, ma anche di parlare dei problemi sociali e politici del suo paese. Attraverso i suoi murales, Hassani cerca di creare una connessione emotiva tra le persone e le loro comunità, e di far emergere un senso di solidarietà e di consapevolezza delle problematiche sociali.
Oltre che in Afghanistan, i suoi murales si possono trovare in diversi paesi del mondo, tra cui Stati Uniti, Vietnam, Svizzera, Germania e anche in Italia, quindi è possibile che ci sia passati davanti almeno una volta nella vita.
Concludiamo con la frase che apre il sito dell’artista : “Art changes people’s minds and people change the world”, che vuole essere un messaggio di speranza, ma anche un invito all’azione collettiva.