I dialoghi tra arti e culture del Mudec
Il Mudec di Milano nasce con l’intento di essere un polo che potesse accentrare in sè la ricerca e il confronto tra le diverse culture del mondo, promuovendo insieme la valorizzazione delle collezioni etnografiche civiche esposte nel museo, oltre che offrire una vasta programmazione che propone mostre dedicate a grandi artisti (Tina Modotti, Elliott Erwitt, Roy Lichtenstein e Liu Bolin, solo negli ultimi due anni) così come esposizioni che si concentrano su indagini e temi particolari.
L’istituzione si pone come un museo innovativo nella ricerca di tematiche poco esplorate, cucendo relazioni con culture e mondi diversi (come gli ultimi focus sui tessuti delle donne del Monte Quichua o sulla viabilità Inca) che vengono portati alla nostra attenzione, anche grazie a progetti come “Milano Città Mondo” che vede protagonisti coloro che sono cittadini milanesi ma hanno provenienze internazionali, e il loro influsso nello sviluppo della città.
L’apertura su più fronti è perfettamente incarnata dall’attuale programmazione espositiva del Museo: fino a febbraio, è possibile visitare la mostra dedicata al mondo Disney, in collaborazione con gli Archivi Disney e promosso da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE e Walt Disney Animation Research Library.
L’obiettivo è quello di ripercorrere il successo di Walt Disney e del suo mondo, dagli inizi ad oggi, dal disegno a matita al digitale, dal bianco e nero al technicolor, in un racconto dei processi creativi che portano a quegli esiti che da anni incantano generazioni di bambini e adulti, in una vera e propria visione a 360* del “dietro alle quinte” di un film d’animazione.
In parallelo, è aperta la visita alla mostra dedicata al maestro dell’astrazione, Piet Mondrian, realizzata grazie al fondamentale contributo del Kunstmuseum den Haag, museo con sede a L’Aia che detiene il maggior numero di opere dell’artista.
Il percorso espositivo si sviluppa attraverso la carriera dell’artista, dal periodo figurativo all’astrattismo passando per il movimento “De Stijl”, essenziale per il suo percorso artistico e per l’evoluzione non solo dell’arte, ma anche dell’architettura e del design.
E se capitasse una visita al Mudec durante le vacanze natalizie, si potrebbe approfittare anche della visita alla personale dedicata a TVBOY, lo street artist che indaga con occhio critico le tendenze della nostra società, che era stata anticipata nel 2018 da un murale realizzato in occasione dell’evento dedicato a Banksy.