“Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un oceano”
#MercoledìFilosofico #20

Esistono pittori contemporanei che detengono una forza espressiva dirompente capace di “sentire” il paesaggio così intimamente che esso non è semplicemente fonte di ispirazione ma luogo eletto alla trasposizione del sé.

 

Davide Battistin, L’heure bleu, 2021, oil on canvas, cm 120×77 – Courtesy of Linea d’Acqua

 

Un autore emblematico è, di certo, Davide Battistin (Venezia, 1970), le cui Venezie sono riconoscibili immediatamente per le atmosfere soffuse e la rappresentazione partecipe di quella luce lunare e misterica che avvolge la laguna e i profili della città.

I panorami veneziani sono appena contornati ma sembrano vibrare ed espandersi in un tutt’uno con l’ambiente naturale che “respira” assieme alle case, alle chiese, alle barche come un unico organismo. Nelle sue vedute Battistin dipinge una città che È la sua laguna e la cui vita non può prescindere da essa e dalle sue delicate dinamiche.

 

Davide Battistin, Underwater, 2021, oil on canvas, cm 150×119 – Courtesy of Linea d’Acqua

 

Le sue marine, dipinte su tele di grande formato, sono immersioni nelle diverse gradazioni di blu e proiettano lo spettatore nel momento crepuscolare. L’esperienza totale con il paesaggio, se possibile, si accentua ancora di più quando il punto di vista dell’artista è sott’acqua. Ecco allora il racconto di un mondo sommerso dove ciò che è visibile agli occhi è solo la chiglia di una barca, ma ciò che è percepibile è l’amplificarsi di un momento naturale di passaggio e sospensione. La mutevolezza degli attimi che precedono l’alba cambia di minuto in minuto ed è resa sulla tela con un uso sapiente del colore ad olio dove la luce è trattata come entità autonoma. La graduale rarefazione, ottenuta con pennellate leggere ed evanescenti, è così avvolgente da rincuorare come una sottile musica di fondo.

 

Davide Battistin in his own atelier in Venice – Courtesy of Linea d’Acqua

 

I lavori di Battistin depositano su tela il miracolo di una città impossibile e senza tempo che vive nel ricordo di viaggiatori e viandanti o nel desiderio di coloro che ancora non l’hanno mai vissuta.

Una città immaginata e irragionevole che si specchia nelle sue acque e che da secoli accarezza le corde del sublime.