“Che le parole siano come le perle: rare e preziose”
#MercoledìFilosofico #12
“Che le parole siano come le perle: rare e preziose”
Nella Pesatrice di perle di Jan Vermeer, una donna dal capo velato, con un elegante mantella azzurra e un abito giallo, regge in mano un bilancino, davanti a lei un tavolo con sopra appoggiati fili di perle e gioielli.
Sembra così evidente e chiaro il soggetto, molto comune nella pittura di genere contemporanea a Vermeer: tuttavia sono numerosi gli indizi che fanno pensare a un significato più profondo, uno fra tutti è il quadro sullo sfondo che ritrae il Giudizio Universale.
Nel contesto della materialità e transitorietà dei beni, le perle sono un esempio di preziosità, il cui peso si lega al loro valore: dovremmo quindi tutti comportarci come la donna protagonisti, pronti a dare il giusto peso alle parole che usiamo.
Come anticipato, anche il Cristo al centro del Giudizio è di nuovo assimilabile alla donna, in una concezione più universale e profonda, poiché a sua volta il suo ruolo sarebbe quello di pesare qualcosa.
L’allegoria rappresentata ci invita a vivere all’insegna della moderazione, assegnando un’importanza fondamentale alla valutazione delle proprie azioni, e quindi delle proprie parole.