Kunstkompass 2021: la classifica degli artisti non la fa solo il mercato
Annualmente, a partire dal 1970, il Kunstkompass ci rinfresca la memoria e definisce quali artisti sono commercialmente e culturalmente i più riconosciuti.
La classifica si basa infatti su una somma di punteggi legati al prestigio delle istituzioni in cui si svolgono le mostre personali ad essi dedicate, alla presenza in esposizioni collettive, alla partecipazione delle opere a eventi espositivi di portate internazionale (quali le Biennali), alla partecipazione a collezioni permanenti, agli scritto o recensioni in riviste dedicate.
Questi criteri di giudizio più strettamente artistico-culturali, vengono aggiunte delle considerazioni legati alle quotazioni di mercato delle opere e alle vendite in asta.
Al primo posto campeggia, ormai da anni, Gerhard Richter, e i risultati ottenuti all’ultima Contemporary Art Evening Auction di Sotheby’s del 14 Ottobre ne sono a dir poco la conferma: i tre top lot risalenti al 1985 hanno raggiunto e più che superato le ben poco umili cifre stimate: 5,943,000 GBP per un Abstraktes Bild (Lotto 18) e 7,896,300 GBP per l’altro (Lotto 17), 9,619,800 GBP per S.D.
Bruce Nauman gli fa da secondo, che ha aperto l’anno con una personale alla Tate Modern e lo chiude con Contrapposto a Punta della Dogana a Venezia, in compagnia del terzo classificato Georg Baselitz, a Palazzo Grimani e alla Fondazione Vedova.
Scesi dal podio, troviamo le prime due artiste donne della classifica: la tedesca Rosemarie Trockel e Cindy Sherman, che proprio in questi giorni è in compagnia di altre colleghe presso la Fondazione Matalon di Milano per l’esposizione “Le donne e la fotografia”.
Olafur Eliasson si aggiudica il sesto posto, dopo essersi manifestato con l’allagamento della Fondazione Beyeler e con una sua retrospettiva al Guggenheim di Bilbao.
Seguono lo scultore Tony Cragg, Anselm Kiefer e William Kentridge, che ha segnato quest’anno il suo record personale per un disegno all’asta del 24 marzo di Bonhams con Large Typerwriters, ad oggi sua seconda opera più costosa, oltre ad essere stato protagonista della celebrazione dei suoi quarant’anni di attività al MUDAM Luxembourg.
Chiude la top ten Imi Knoebel, ma non vanno dimenticate anche le classifiche parallele “Stars of Tomorrow”, dominata da Yayoi Kusama, Alicja Kwade e Anne Imhof (già Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2017), e “Olympus of ART”, dedicata agli artisti non più viventi e capeggiata da Joseph Beuys che vede il superamento di Andy Warhol e Sigmar Polke.