Lo sfaccettato incantesimo di Gil Bruvel
Gil Bruvel nasce in Australia da genitori francesi, ed è proprio il sud della Francia il contesto in cui cresce mostrando una forte propensione verso l’arte fin da bambino, dedicandosi al disegno ma in particolare grazie alle esperienze con il lavoro sul legno che scopre passando il tempo nel negozio del padre, ebanista.
Le sue esperienze successive lo portano a fruire e sperimentare materiali sempre diversi con esiti sempre nuovi, che nascono dall’ispirazione per ciò che lo circonda. Un’evoluzione che negli anni lo ha sempre accompagnato, grazie a quella spinta per l’analisi dell’uomo e della sua mente, per l’esplorazione delle emozioni e dei sentimenti, che come risultato hanno la trasposizione in un’opera.
Un’aura surrealista lo accompagna dalle prime opere per tutta la carriera, con un occhio di riguardo verso Dalì, Ernst e De Chirico, interpreti di realtà e mondi paralleli e alternativi frutto del lavoro dell’immaginazione.
Entra in gioco poi un forte richiamo cubista, nell’evidente utilizzo delle forme geometriche a rappresentazione proprio della figura umano, con vuoti che disegnano pieni. La geometria diventa organicità, le parti formano un insieme armonico, l’astrazione dà forza alla realtà, in una continua frattura e ricombinazione.
Anche nella serie Bending the Lines la figura umana fa da padrona, con il legno che esplora le espressioni e i movimenti in sculture astratte, in un intreccio apparentemente infinito di cubi perfettamente incastrati, con colori che ancora di più enfatizzando il risultato. L’abilità da artigiano maturata fin da giovane qui più che mai emerge con tutta la sua forza.
Questa profonda indagine della psiche umana che colpisce e ammalia, senza smettere mai di incantare, nell’insieme e in ogni sua parte, è parte di una produzione ancora più estesa e sfaccettata, che mostra la crescita e il pensiero di un artista che negli anni ha compiuto un percorso tutto da scoprire e seguire.