La misteriosa impressionista: il Musée Marmottan dedica nuova luce a Julie Manet
Un nuovo nome sbuca dalla compagine impressionista, un nome accompagnato da un cognome più che noto ma che cela una figura non così ricordata dalla storia dell’arte.
Julie Manet ha più parenti famosi che non: è infatti nipote di Édouard Manet, nata dal matrimonio tra il suo fratello minore Eugène Manet e Berthe Morisot, a loro volta pittori impressionisti (in questo caso con più successo della moglie che del marito). Non contenta Julie sposerà Ernest Rouart, pittore e figlio d’arte dell’artista e collezionista Henri Rouart.
Nonostante le parentele tuttavia, l’artista non un nome che riecheggia quando si legge del movimento francese: ma quest’anno è nelle mani del Musée Marmottan Monet la volontà di far rivivere il suo nome e la sua vita.
“Julie Manet, la mémoire impressionniste” sarà infatti la prima mostra a lei dedicata, in un percorso che comincia dalla giovane età e dai rapporti con gli illustri personaggi del tempo: non solo i familiari già citati, ma anche la presenza di Renoir, che oltre ad affiancarla dopo la morte dei genitori la ritrasse, o la tutela del poeta Mallarmé.
Non può che essere analizzata poi la sua posizione da collezionista, in primis delle opere della madre ovviamente ereditate, ma anche di altri contemporanei: un esempio su tutti sono le Ninfee di Monet acquisite proprio da Michel Monet, che troverà splendida applicazione nei lasciti poi effettuati alle istituzioni francesi per promuovere in primis il ruolo della madre, prima donna impressionista.
Una figura così affascinane e rilevante, e al contempo così sconosciuta riceverà (finalmente) la luce che merita, in un viaggio tra le vicende di una delle correnti più amate e più emozionanti.