I 150 anni di Giacomo Balla si festeggiano nella sua casa-museo di Roma
Balla ha trascorso la maggior parte della sua vita nella capitale, dove si trasferisce nel 1895.
Qui muove i suoi primi passi sotto l’insegna del Divisionismo, per poi convertirsi alla rappresentazione del movimento e del dinamismo diventano uno dei maggiori esponenti del Futurismo perseguendo quell’idea di arte totale che soprannomina “Arte-azione futurista” sotto il nome di Futurballa.
E la sua abitazione era diventata a sua volte un’unica opera d’arte, esprimendo perfettamente quel suo bisogno di esprimere la propria creatività su qualsiasi supporto e in qualsiasi campo: come la moda ad esempio, tanto da aver pubblicato il “Manifesto del Vestito Antineutrale” in cui progetta una sorta di abbigliamento futurista.
E se a Balla interessava la moda, alla moda interessa Balla: il Gruppo Biagiotti si è reso sponsor dell’evento, ma sopratutto la Fondazione Biagiotti Cigna un grande numero delle opere dell’artista in suo possesso, dimostrando il legame iniziato con la madre Laura e proseguito dalla figlia Lavinia della famiglia con Roma, il futurismo e la creatività.
Divenuta poi casa per le due figlie, Elica e Luce, che vi hanno lasciato a loro volte le loro opere, dalla fine degli anni ’90 era rimasta “invisitabile”: situazione lamentata dalla nipote Patrizia, nonostante i tentativi di dialogo con le istituzioni, per renderle accessibile sostenendo anche gli eredi nel suo mantenimento.
Dopo il vincolo e un primo intervento nel 2004, è nel 2018 che si realizza la definitiva messa in sicurezza grazie alla collaborazione di Banca d’Italia e della Soprintendenza speciale di Roma.
E in questi giorni si festeggia la riapertura della casa, parallela alla mostra, nella galleria 5 del MAXXI, “Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno” che accoglierà una serie di oggetti e opere provenienti proprio dall’abitazione, in dialogo con una serie di artisti contemporanei di caratura internazionale (Ila Bêka & Louise Lemoine, Carlo Benvenuto, Alex Cecchetti, Emiliano Maggi, Leonardo Sonnoli, Space Popular e Cassina con Patricia Urquiola)