Stessa città, nuovo museo: il MUNCH di Oslo
Il 22 ottobre 2021 verrà inaugurata la nuova sede del museo dedicato ad Edward Munch.
I suoi 13 anni piani accoglieranno permanentemente più di 200 opere dell’artista, ma lo spazio è pensato per vivere esperienze culturali a 360°, includendo anche sale da concerto, cinema e spazi espositivi per poter accogliere eventi musicali, performance, proiezioni e conferenze sull’arte.
Con un’ampiezza di 26.313 metri quadrati, diventerà uno dei più grandi musei al mondo dedicati a un artista. Grazie a 11 gallerie, per la prima volta la produzione di Munch avrà lo spazio che merita, nel vero senso della parola: ad esempio, i suoi monumentali dipinti verranno ospitati in sale appositamente pensate.
La programmazione espositiva includerà anche dialoghi con altri modernisti e con artisti contemporanei, tanto affermati quanto emergenti (come i vincitori dell’Edward Munch Art Award).
Il direttore Stein Olav Henrichsen ha dichiarato come questo luogo sia stato pensato tanto per sfruttare al massimo il potenziale della collezione, quanto per instaurare collaborazioni con altre istituzioni per renderlo un polo artistico e culturale in cui accogliere opere mai esposte prima in Norvegia.
L’edificio nella zona di Bjørvika prenderà il posto della sede originale a Tøyen, che aveva aperto le sue porte nel 1963 (100 anni dopo la morte di Munch). Subito si era manifestata una problematica relativa a una sottostima della grandezza dell’istituzione, che avrebbe richiesto grandi finanziamenti per rispondere alla necessità di spazi. Esclusa la possibilità di erigere un nuovo edificio, si decise quindi di intervenire su quello già esistente.
Dopo il furto di due fondamentali opere avvenuto nel 2004 (L’urlo e La Madonna, poi recuperate nel 2006 grazie all’intervento della polizia), si prese coscienza che, nonostante i miglioramenti implementati, la necessità di un nuovo museo era diventata più che impellente.
Viene indetto quindi un concorso di architettura che vede nel 2009 la vittoria del progetto dell’Estudio Erreros di Madrid.
L’intenzione degli architetti (Juan Herreros e Jens Richter, partner dello Studio) è stata quella di creare un forte legame tra l’arte di Munch e la città di Oslo con la sua storia, anche grazie alla rigenerazione dell’area in cui si trova, che trae a maggior ragione vantaggio dalla scelta di una facciata che evolverà continuamente, riflettendo in modo diverso le luci a seconda dell’orario e della stagione.