Software per il mercato dell’arte: cloud vs locale
Come ben sappiamo anche nel mercato dell’arte è sempre più ingente l’utilizzo della tecnologia, e nel momento in cui si aprono le porte all’utilizzo di un nuovo software ci si può trovare di fronte alla scelta tra l’installazione in locale o il suo utilizzo in cloud.
L’ampia diffusione del cloud ha dimostrato come questa sia diventata la strada più intrapresa, e la soddisfazione non è dovuta solo al maggiore grado di novità che la contraddistingue rispetto al tradizionale “locale”.
Sono innumerevoli infatti i vantaggi concreti che spingono a un investimento in questa direzione: intrinseco alla struttura stessa è il fatto che scegliere un software in cloud evita al cliente di doversi occupare in prima persona di una serie di responsabilità quali l’amministrazione e la manutenzione, l’effettuazione di backup, risparmiando risorse in termini di tempo ma anche di energie.
Fondamentale è anche la questione dei costi: i servizi in cloud sono offerti con un abbonamento, che permette di dilazionare i costi ammortizzandoli nel tempo, senza la necessità di un ingente spesa iniziale. Inoltre la spesa che gli abbonamenti al software richiedono è correlata alla dimensione o al numero delle prestazioni richieste: la scalabilità permette quindi a ogni cliente una scelta flessibile sulla base delle proprie esigenze, che possono anche evolvere nel tempo. Questa versatilità non è altrettanto facile da reperire nelle soluzioni in locale, che tendenzialmente offrono pacchetti completi che potrebbero non venire sfruttati al massimo.
Le possibilità che il cloud offre, in quanto spazio digitale e non fisico, riguardano anche l’accessibilità in ogni istante e da qualsiasi luogo in cui ci si trovi, con l’unico requisito di avere una connessione internet ad oggi sempre più diffusa. Questa possibilità di accesso apre di conseguenza la porta anche a utenti terzi, eventualmente coinvolti tramite credenziali.
Inoltre, anche se forse intuitivamente meno scontato, uno spazio digitale in cui salvare e memorizzare dati risulta fornire una maggiore sicurezza e protezione di questi con una minore possibilità di essere esposti a rischi, ma anche una maggiore facilità di ripristino o recupero in caso di necessità.
È su queste basi che SpeakART ha scelto di essere una piattaforma in cloud, avendo con sé la forza e l’esperienza per sostenerla con credibilità e sicurezza.